Cure migliori: Acto Italia al tavolo con gli esperti

 

Aumentare la consapevolezza delle nuove possibilità di cura, garantire e velocizzare l’accesso ai test per biomarcatori predittivi e farmaci innovativi, selezionare i centri di riferimento per la cura del tumore ovarico, neoplasia ginecologica rara ma estremamente complessa che ogni anno registra 5.200 nuove diagnosi e una sopravvivenza a 5 anni ancora circoscritta al 45%.

È questo il triplice appello lanciato a Roma in occasione della presentazione pubblica dell’Ovarian Cancer Commitment (Occ), progetto europeo promosso da AstraZeneca con ESGO (  Società Europea di Oncologia Ginecologica9 e ENGAGE, il  network europeo dei gruppi di advocacy sul tumore ovarico di cui ACTO ITALIA fa parte operando all’interno dei vari gruppi di lavoro. Il progetto cui Acto Italia aderisce con tutte le 8 associazioni della rete, si propone di promuovere la discussione e il confronto al fine di migliorare la qualità di vita e la sopravvivenza delle donne con cancro ovarico.

Come ha ricordato Nicoletta Colombo, Direttore di Ginecologia Oncologica Medica IEO e Professore associato di Ostetricia e Ginecologia all’Università Milano-Bicocca,  la patologia provoca ogni anno più di 3.200 decessi a causa della  sintomatologia aspecifica e tardiva e della mancanza totale di strumenti di diagnosi precoce. 

Un ruolo cruciale nella cura di questa neoplasia è legato alla competenza degli ospedali.“E’ necessario adottare su tutto il territorio nazionale linee guida omogenee e criteri essenziali con cui selezionare in ogni regione gli ospedali realmente in grado di offrire a queste pazienti le cure migliori – ha affermato Anna Fagotti, Professore di Ostetricia e Ginecologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Direttrice UOC Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Ircss nonché presidente ESGO. “Questi criteri sono stati stabiliti di recente da ESGO e prevedono, tra gli altri, la presenza di un chirurgo specializzato, un volume di soglia di almeno 30-20 interventi annui, la presenza di team multidisciplinari e l’accesso ai trials clinici.”

La malattia presenta ancora dei bisogni insoddisfatti per la maggioranza dei pazienti - ha commentato Nicoletta Cerana, Presidente Acto Italia Alleanza contro il Tumore Ovarico - L’innovazione terapeutica sta migliorando le prospettive delle donne interessate dal tumore ovarico ma bisogna prestare maggiore attenzione a livello di assistenza socio-sanitara e alla qualità di vita durante e dopo le terapie”.

Infine vi è stato l’appello dell’onorevole Annarita Patriarca della Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati, secondo la quale “Sul versante istituzionale è necessario un impegno comune del Governo e del Parlamento per garantire l'accesso a tutte le donne ai trattamenti più innovativi ed efficaci. Una priorità non rinviabile, che deve essere inserita nell'agenda politica".