Alessia Sironi - Presidente
Buongiorno a tutti: sono Alessia Sironi, di professione giornalista e geneticamente mutata. È così, un po' all'americana, che mi sento di presentarmi oggi a chi ancora non mi conosce. Perché tutti gli altri sanno che sono una tosta che non si arrende mai. Non ho "ceduto" la prima, né tantomeno la seconda volta che il cancro ha bussato alla mia porta. Anche se, a dirla tutta, il tumore mi ha tolto tanto, tantissimo, privandomi di una parte di femminilità "essenziale". Soprattutto perché "conosciuto" in età giovane. Mi mette tristezza e malinconia pensare che non sentirò mai nessuno chiamarmi "mamma", così come è difficile fare i conti, tutti i giorni, con uno specchio che ti rimbalza addosso le cicatrici che ormai fanno più male psicologiamente che fisicamente. Ho passato momenti davvero duri e dfficili. E qualche giorno storto c'è ancora perché quando si avvicina il momento dei controlli il nervosismo sale alle stelle. Ma ho imparato (o almeno ci sto provando) a tenere a bada anche quello.
Perché da questa esperienza tanto dolorosa è nato un bellissimo progetto di cui mi sono innamorata subito, teso a supportare altre donne che stanno affrontando quello che ho passato io. Perché, diciamolo, solo chi ci è passato sa come ci si sente e ciò che si deve affrontare. E così, facendo squadra con quattro donne grandiose che come me sono passate attraverso questo tortuoso percorso, ho da poco creato la costola lombarda dell'associazione Acto Onlus (Alleanza contro il tumore ovarico) e quello che ci prefiggiamo di fare, noi di Acto Lombardia, è provare a cambiare il futuro di una malattia complessa, che richiede grande professionalità e consapevolezza nella diagnosi così come nella cura.
Questa idea nasce dall'intuizione di alcuni medici che fanno ogni giorno con grande passione un lavoro davvero estenuante ma affascinante allo stesso tempo: all'ospedale San Gerardo di Monza ho avuto modo di fare la conoscenza di professionisti fantastici in ogni senso (penso agli abbracci della dottoressa Bonazzi e Dell'Anna, ai sorrisi del Professor Fruscio, e all'affetto della dottoressa Sina, solo per citarne alcuni): queste "amicizie" sono state un dono.
Grazie a loro oggi presiedo un'associazione che aiuta altre donne che hanno affrontato o stanno affrontando "una malattia ancora per certi versi sconosciuta, sottovalutata e subdola, come il cancro ovarico. Una patologia complessa che richiede competenze altamente specialistiche e una diagnosi tempestiva: solo l’unione fra sanitari e pazienti può permettere di vincere questo tipo tumore. È fondamentale spingere le donne ai controlli annuali, a non aspettare di stare male per una visita ginecologica. Si sente sempre discutere di tumore al seno, ma è ora di incominciare anche a parlare del tumore ovarico perché può influenzare il futuro di ognuna di noi: questo silenzioso cancro se scoperto in epoca precoce può essere trattato al meglio attraverso una chirurgia estensiva e una terapia medica in grado di migliorare significativamente la prognosi.
Spero che Acto Lombardia raggiunga le donne del nostro territorio e possa aiutare le malate a non sentirsi sole nel loro cammino. Ma soprattutto spero che Acto Lombardia possa invogliare tutte a volersi bene e a fare controlli periodici perché il primo messaggio che vogliamo dare è proprio questo: "Conoscenza è potere"! Quella di fare il test genetico, ad esempio, è una scelta. Si tratta di un semplice esame del sangue. Il fatto è che se non sai di avere la mutazione non puoi neanche sottoporti ai dovuti controlli. Anche per questo Acto punta moltissimo sulla campagna "Scelgo di sapere": sapere significa poter scegliere il percorso più adatto.
Noi saremo il punto di riferimento per tutte le donne che ricevono una diagnosi di tumore ovarico ma anche per chi ha una predisposizione genetica nello sviluppare questa patologia: Acto Lombardia vuole essere una risposta non solo per chi si trova di fronte alla malattia ma anche per chi, in età giovane deve fare i conti con una menopausa precoce con tutte le implicazioni che questa ha su salute, mente, maternità e sessualità.
Cristina Bignotti - Vicepresidente
Ciao a tutte/i, se state visitando la nostra pagina vuol dire che state cercando informazioni o notizie sulla lotta al tumore ovarico. Proprio per questo nasce ACTO Lombardia, di cui sono Vicepresidente: per fare rete tra donne che hanno affrontato, ognuna ognuna a modo suo, una prova difficile ma che si può e si deve fare tutto il possibile per superare. Nasciamo per promuovere la prevenzione, un dovere morale per ogni donna, perché prevenire fa la differenza tra vincere e rischiare di perdere contro questa malattia vigliacca, che nasconde i suoi sintomi dietro la paura di affrontarla.
Sono una persona che ha tanti difetti ma un pregio me lo ascrivo: non ho mai avuto paura di fare prevenzione. Dopo anni di controlli costanti, informandomi sui primi sintomi della malattia, ho trovato il coraggio di agire. Ma ho anche avuto fortuna. Infatti a 37 anni, proprio mentre la stabilità economica e sentimentale mi permetteva di realizzare il sogno di maternità, è arrivata la prova più difficile: un carcinoma ovarico. Ai primi sintomi ho deciso di indagare a fondo e così è stato possibile diagnosticarmi il tumore ancora in una fase iniziale. Il dott. Antonino Ditto (Istituto dei Tumori di Milano) ha optato per un intervento conservativo. L’equipe dell’Ospedale San Gerardo di Monza con la dott.ssa Bonazzi e il Prof. Fruscio, sostenitori dell’approccio conservativo, mi ha affiancato nel percorso successivo che ha coronato il mio sogno di maternità con l’arrivo di due splendidi figli: Martina Fiamma e Lorenzo Giorgio. Pochi mesi di ritardo nella diagnosi e la mia vita sarebbe cambiata. Oggi la medicina sta facendo grandi passi in avanti, ma è necessario che sia la nostra coscienza di donne a farli, la parola tumore fa crollare il mondo addosso e nessuno la vuol sentire pronunciare, ma è su questa paura che la malattia si fa forte, la nostra consapevolezza e il nostro coraggio nell’affrontarla a viso aperto sono le nostre vere risorse per indebolirla.
In questa lotta comune a tante donne la parola prevenzione fa rima con speranza e sempre più con vittoria. Quando con le altre donne e socie fondatrici abbiamo iniziato questa avventura, che assorbe ogni nostro momento libero, eravamo conoscenti, oggi siamo diventate grandi amiche, perché nulla rafforza un’amicizia quanto un obiettivo comune. Noi crediamo che impegnarci quotidianamente per la nostra associazione, promuovendo la prevenzione in ogni occasione e mettendo in gioco le nostre paure e i nostri sentimenti più veri nel condividere e raccontare le nostre esperienze, possa davvero portare a un’alleanza vincente delle donne contro una malattia “subdola” che non ci deve abbattere ma deve e può essere sconfitta. Puntiamo a diventare una grande alleanza e abbiamo bisogno di crescere insieme in modo che nessuna donna di fronte alla malattia possa mai più sentirsi sola.