Che cos'è?

Il tumore della cervice uterina colpisce la cervice uterina (detto anche collo dell’utero) la parte inferiore dell’utero, l’organo femminile deputato alla gravidanza. La cervice uterina è in diretto collegamento con la vagina e può essere suddivisa in due parti: l’endocervice (rivestita da epitelio cilindrico ghiandolare) e l’esocervice (rivestita da epitelio squamoso). I due tipi cellulari si incontrano nella cosiddetta zona di transizione, da cui prende origine la maggior parte dei tumori del collo dell’utero.

Secondo l’International Agency for Research on Cancer (IARC), nel mondo questo tumore  si colloca al 4° posto tra i tumori più comuni nelle donne e rappresenta il 6,5% di tutti i tumori che vengono diagnosticati nel sesso femminile. Ogni anno in Italia vengono effettuate circa 2500 (1,3%) diagnosi di tumore della cervice (Dati Aiom 2022) e sono circa 51.000 le donne che convivono con la malattia.

Il 99,7% dei carcinomi della cervice uterina è HPV correlato, cioè è causato principalmente dall'infezione da Papilloma virus umano. Solitamente viene contratta nei primi anni di attività sessuale ed è ritenuta l'infezione a trasmissione sessuale più frequente nel mondo. 

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Prevenzione, diagnosi, terapia
prevenzione
Quali sono i fattori importanti?
E’ causato da una infezione da papilloma virus trasmissibile per via sessuale

E’ l’unico tumore ginecologico prevenibile grazie a screening e vaccino

Colpisce soprattutto nella fascia di età 15-44 anni

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diagnosi
Come riconoscere i sintomi premonitori
Il tumore della cervice negli stadi iniziale è spesso asintomatico
I passi della diagnosi
Lo screening del tumore del collo dell’utero si basa su PAP test e HPV-DNA test.
Stadi e prognosi
Si distinguono quattro stadi di malattia

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terapia
Trattamento chirurgico
È l’opzione di trattamento nei tumori in stadio iniziale
Trattamento medico
Negli stadi localmente-avanzati, la chemio-radioterapia è lo standard terapeutico
Preservazione della fertilità
È possibile per le donne giovani con tumore in stadio iniziale

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Centri di cura

L'IMPORTANZA DEL CENTRO DI CURA SPECIALISTICO

A causa della loro eterogeneità i tumori ginecologici sono neoplasie molto complesse che hanno un diverso andamento clinico e una diversa risposta alle terapie nelle diverse pazienti. Pertanto tali patologie devono essere trattate in centri di cura di alta specialità che garantiscono un approccio multidisciplinare. Numerosi studi hanno dimostrato che la cura delle pazienti nei centri di alta specialità si traduce in un significativo miglioramento della cura, della sopravvivenza e della qualità di vita.

Ospedali di  riferimento Acto  

All’interno dei Comitati Scientifici delle associazioni Acto sono presenti i rappresentanti dei centri di ginecologia e ginecologia oncologica di primo riferimento regionale. 

Scopri la mappa dei centri di riferimento Acto

Istituti italiani per la Ricerca e la Cura in Ginecologia Oncologica   

In Italia operano MITO (Multicenter Italian Trial on Ovarian Cancer) e MaNGO (Mario Negri Gynecologic Oncology Group) due gruppi  di ricerca in ginecologia oncologica che hanno l’obiettivo di promuovere la ricerca clinica più avanzata e favorire una gestione ottimale delle pazienti.

Scopri l’elenco  degli ospedali associati alla rete  M.I.T.O - Multicentre Italian Trials in Ovarian Cancer

Centri europei certificati per la chirurgia dell’ovaio 

In Europa sono 120 i centri ospedalieri di alta specialità certificati per la chirurgia dell’ovaio. La certificazione è rilasciata dalla Società Europea di Ginecologia Oncologica (ESGO), l’autorità che stabilisce gli standard multidisciplinari in oncologia ginecologica per tutti i Paesi europei. 
Per chi fosse interessato, è possibile consultare l'elenco dei centri specializzati italiani ed europei che hanno ricevuto una certificazione dalla Società Europea di Ginecologia Oncologica ESGO a questo link

Perché parlare di infezione HPV?

I Papilloma virus sono una famiglia virale molto vasta ed eterogenea, ampiamente diffusi nell’uomo. Alcuni tipi di HPV causano infezioni cutanee o delle mucose che possono estrinsecarsi in lesioni visibili (verruche, condilomi, lesioni di basso ed alto grado, cancro). La trasmissione dell’HPV avviene principalmente per contatto diretto. 
Alcuni tipi di HPV sono correlati con infezioni genitali e vengono trasmessi per via sessuale. La maggior parte delle persone (donne e uomini) entra in contatto con HPV nel corso della vita. Spesso l’infezione si risolve spontaneamente, venendo eliminata dal sistema immunitario. Alcuni tipi di virus “a basso rischio” (come ad esempio gli HPV 6 e 11) sono responsabili della formazione di lesioni benigne, note come condilomi. I genotipi “ad alto rischio” (come ad esempio gli HPV 16, 18, 31, 33, 45, 52, 58) sono responsabili  dell’insorgenza di lesioni pretumorali che possono evolvere in tumori maligni, come i tumori della cervice uterina (più frequenti), della vulva e della vagina, del pene, dell’ano e quelli testa/collo.

Il vaccino anti-HPV è in grado di favorire la comparsa di un’efficace risposta immunitaria contro l’HPV, di ridurne la trasmissione e quindi di abbattere l’incidenza dei tumori HPV-correlati. 
Attualmente esistono in commercio tre tipi di vaccino: bivalente, quadrivalente e nonavalente, a seconda dei ceppi di HPV in esso contenuti. Si tratta di vaccini antigenici, che contengono la parte virale che stimola le difese immunitarie (non l’intero virus). L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di vaccinare gli adolescenti maschi e femmine tra i 9 e i 14 anni, per ridurre il rischio di infezione con i primi rapporti sessuali. In Italia, il Servizio Sanitario Nazionale prevede la vaccinazione gratuita per gli adolescenti nel dodicesimo anno di età, in linea con queste raccomandazioni; secondo le attuali linee guida, la vaccinazione HPVpuò essere somministrata fino ai 45 anni sia negli uomini che nelle donne.  

La vaccinazione HPV è uno dei pilastri del piano dell’OMS per eradicare il tumore della cervice. Il piano prevede che entro il 2030 il 90% delle donne sopra i 15 anni sia vaccinata contro il Papilloma Virus.

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Da non dimenticare
1
Il principale fattore di rischio è l’infezione persistente da Papillomavirus umano (HPV)
2
I test di screening utilizzati sono HPV test e PAP test
3
Negli stadi iniziali la terapia è chirurgica. Radioterapia e chemioterapia solo negli stadi avanzati.
4
Grazie alla vaccinazione e allo screening, il tumore della cervice è ad oggi l’unico tumore ginecologico prevenibile.