RICONOSCERE I SINTOMI

Sanguinamenti vaginali anomali: perdite ematiche intermestruali, perdite ematiche post-coitali (dopo i rapporti sessuali), sanguinamenti in menopausa

Perdite vaginali maleodoranti

Fastidio o dolore pelvico durante il rapporto sessuale

Negli stadi più avanzati potrebbero comparire dimagramento, stanchezza, perdita dell’appetito, edemi declivi dovuti ad ostruzione linfatica, insufficienza renale                                             

I PASSI DELLA DIAGNOSI

Nella maggior parte dei casi prima dell’insorgenza del carcinoma della cervice si sviluppano delle lesioni precancerose. Queste lesioni sono chiamate CIN (neoplasia cervicale intraepiteliale) o SIL (lesione intraepiteliale squamosa); ogni lesione ha un potenziale intrinseco di evoluzione verso il cancro, che è tanto maggiore quanto più alto è il grado della lesione (CIN1 < CIN2 < CIN3). Non tutte le lesioni precancerose danno origine ad un tumore: in molti casi regrediscono spontaneamente senza alcun trattamento. Lo scopo dello screening (pap test, HPV test) è quello di diagnosticare e trattare precocemente queste lesioni. L’iter diagnostico prevede: 

Visita ginecologica 

Colposcopia 

Biopsia della cervice 

Esami radiologici per valutare la diffusione del tumore: ecografia transvaginale, risonanza magnetica (RMN) pelvica, Tomografia Assiale Computerizzata (TAC) e tomografia ad emissione di positroni (PET). 

GLI STADI DELLA  MALATTIA

Il sistema di stadiazione più utilizzato è quello proposto dall’International Federation of Gynecologists and Obstetricians (FIGO), e si basa su: dimensioni del tumore, coinvolgimento degli organi contigui, coinvolgimento linfonodale, eventuali metastasi a distanza.  

  • Stadio I: carcinoma confinato alla cervice uterina,  sopravvivenza a 5 anni 80-90% 
  • Stadio II: carcinoma che si estende oltre la cervice uterina, ma non fino alla parete pelvica o al terzo inferiore della vagina,  sopravvivenza a 5 anni 60-75% 
  • Stadio III: carcinoma che giunge fino alla parete pelvica o al terzo inferiore della vagina,  coinvolgimento dei linfonodi pelvici o lomboaortici,  sopravvivenza a 5 anni 30-40% 
  • Stadio IV: carcinoma che ha invaso la mucosa vescicale o rettale (provato istologicamente), presenza di metastasi a distanza,  sopravvivenza a 5 anni circa 15% 

 Il follow up prevede visite ginecologiche ravvicinate per i primi 5 anni,  associate all’esecuzione di esami aggiuntivi (marker tumorali, esami radiologici, pap test). La maggior parte delle recidive si manifesta entro i primi due anni post-trattamento.