di Nicoletta Cerana

La malattia può diventare un palcoscenico? Negli ultimi anni, sempre più personaggi famosi hanno deciso di raccontare pubblicamente la loro battaglia contro il cancro. L’ultima in ordine di tempo è la modella Bianca Balti, che pur colpita da un tumore ovarico abbiamo visto radiosa celebrare la vita sul palcoscenico del Festival di San Remo. La sua testimonianza di malattia sta facendo il giro dei media e sta portando all’attenzione di milioni di persone un tumore ginecologico ancora poco conosciuto. Ma siamo sicuri che tutto questo giova davvero alle donne che vivono la stessa battaglia? Oppure rischia di trasformarsi in un fenomeno mediatico dove la malattia diventa un pretesto per la visibilità?

Non è la prima volta che un Vip decide di raccontare il proprio tumore: da Angelina Jolie, che nel 2013 ha rivelato la sua mastectomia e ovariectomia preventiva a causa del gene BRCA1, a Fedez, che ha condiviso il suo percorso contro il tumore al pancreas, fino a Nadia Toffa, che ha documentato la sua lotta contro il cancro al cervello. Ognuno di loro ha affrontato la malattia in modo diverso, con stili comunicativi differenti, che hanno suscitato reazioni contrastanti nel pubblico.

Una cosa è sicura: queste testimonianze aumentano la consapevolezza e cancellano lo stigma sociale di cui soffrono da sempre i malati di cancro. Ma è altrettanto certo che la spettacolarizzazione della malattia può generare aspettative irreali e talvolta disinformazione.

Una storia vera basata su una bugia

Il caso più eclatante di una star che ha sfruttato il tema della malattia in modo controverso è quello di Belle Gibson - oggi al centro della serie televisiva Apple Cider Vinegar in onda su Netflix - una truffatrice australiana condannata per avere basato la sua fortuna imprenditoriale con l'app The Whole Pantry e il suo successivo libro di ricette, su una enorme bugia: un tumore al cervello terminale che, in realtà, non le era mai stato diagnosticato ma che le è servito per promuovere una dieta e una medicina alternativa come cure efficaci a pazienti affetti realmente da un cancro. Questo caso ha scatenato una tempesta mediatica e ha evidenziato il pericolo delle fake news sulla salute. Quando un personaggio famoso diffonde informazioni errate, può influenzare negativamente le scelte di chi lo segue, portando persino a decisioni mediche sbagliate.

Quando i Vip fanno davvero la differenza

Nonostante le criticità, ci sono esempi virtuosi di personaggi pubblici che hanno usato la loro visibilità per un vero impatto sociale. Valentina Ferragni, con la sua esperienza di melanoma, ha sensibilizzato i giovani sull’importanza della prevenzione dermatologica. Pensava che fosse un brufolo e l’ha sottovalutato, ma si trattava di un carcinoma basocellulare. Oggi l'influencer è impegnata a sensibilizzare sui tumori della pelle e invita i follower a non tralasciare i cambiamenti, anche quelli che sembrano insignificanti.

Gianluca Vialli, che ha affrontato il tumore al pancreas con discrezione e determinazione, ha ispirato migliaia di malati oncologici. E, tornando a Bianca Balti, la sua testimonianza sul tumore ovarico sta contribuendo a far conoscere una patologia ancora poco discussa, stimolando molte donne ad affrontare consapevolmente questa malattia .

In conclusione, “mettere in piazza” la propria malattia è una scelta personale che, se fatta con responsabilità e consapevolezza, può davvero fare la differenza. Il problema nasce quando il confine tra sensibilizzazione e spettacolarizzazione si fa sottile, trasformando la salute in un palcoscenico e il dolore in un’occasione di visibilità. E in un’epoca in cui la comunicazione viaggia veloce sui social, il rischio che questo confine venga oltrepassato è molto alto. Quindi, attenzione!