A Nicoletta Colombo il premio alla carriera di ESGO
In occasione del 24mo Congresso Annuale della Società Europea di Ginecologia Oncologica (ESGO), Nicoletta Colombo, Direttore del Programma Ginecologia dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e fondatrice e componente del Consiglio Direttivo e del Comitato Scientifico di ACTO Italia, ha ricevuto il Premio alla Carriera, prestigioso riconoscimento assegnato per la prima volta ad una donna da ESGO, che riunisce circa 3000 ginecologi oncologi di tutto il mondo.
Nicoletta Colombo è stata premiata “per la sua dedizione alla ricerca, all’insegnamento e alla divulgazione della giusta pratica clinica nella disciplina”. Il Premio si affianca ad altri importanti riconoscimenti e traguardi internazionali raggiunti dalla professoressa fra i quali la nomina a presidente ESGO che assunse nel 2011 inaugurando la prima presidenza femminile, il premio alla carriera conferitole nel 2020 dalla International Gynecological Cancer Society (IGCS) e il recentissimo premio assegnatole da UNAMSI (Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione), l'associazione che riunisce i giornalisti medico scientifici italiani.
Punto di orgoglio per l’oncologia Italiana, per l’Istituto Europeo di Ginecologia e per tutte le donne associate ad Acto, la professoressa Nicoletta Colombo ha commentato il premio ricevuto con queste parole:
“Sono onorata per questo Premio, che dedico a tutte le donne che affrontano un tumore ginecologico, in particolare a quelle che soffrono di un tumore dell’ovaio. Su questa forma di cancro, che era un tempo un inesorabile killer silenzioso, ho concentrato tutti i miei sforzi e oggi sono felice di poter affermare che il tumore ovarico ha cambiato identità, diventando una malattia curabile in molti casi, pur nella sua complessità. Questo risultato, impensabile quando ho iniziato la mia carriera, è stato ottenuto grazie ad anni e anni di ricerca scientifica internazionale, ma anche grazie alla partecipazione delle pazienti agli studi clinici sperimentali, alla loro adesione alle loro terapie e alla fiducia che hanno accordato a noi medici e ricercatori”.