Acto per l'eliminazione del tumore della cervice
Il 17 novembre si è celebrata la Giornata Mondiale per l’eliminazione del tumore della cervice e Acto ha ribadito il proprio impegno sottoscrivendo il Manifesto per l’eliminazione dei tumori correlati al papilloma virus insieme a Fondazione Umberto Veronesi, FAVO, CNG, LILT, Incontra Donna, Cittadinanza Attiva, Think Young. Ha inoltre portato la voce delle pazienti all’incontro con i clinici e le autorità politiche “Eliminare il cancro alla cervice uterina: i bilanci e le prospettive a due anni dalla call to action dell’OMS”.
Ogni anno in Europa questa neoplasia, che è causata dall’infezione del papilloma virus e che si può contrarre attraverso i rapporti sessuali, viene diagnosticata a oltre 66mila donne e provoca più di 30mila decessi. Annualmente in Italia si registrano più di 3mila casi di tumore della cervice uterina e il tumore rappresenta ancora un'importante causa di morte per le donne: si stima che, tra i nuovi casi, nel 2020 sono state 1.011 le donne decedute per questa patologia.
Questi sono numeri troppo alti per un tumore che non solo è diagnosticabile precocemente grazie agli screening oncologici (Pap Test e HPV test) ma che si può addirittura azzerare grazie alla vaccinazione anti HPV. Per questo l’OMS ha lanciato una campagna mondiale destinata ad eliminare i tumori HPV correlati entro il 2030 e la Commissione Europea ha predisposto un piano di intervento denominato “ Europe’s Beating Cancer Plan” con cui intende supportare gli stati membri dell’UE nelle strategie vaccinali di ragazze e ragazzi, al fine di arrivare a una copertura del 90% e consentire al 90% della popolazione target l’accesso agli screening oncologici.
Purtroppo, passare dalla teoria alla pratica non è così facile.
Il Ministero della Salute ha recentemente pubblicato gli ultimi dati relativi a screening e coperture vaccinali anti-HPV, da cui emerge che siamo ancora lontani dagli obiettivi tanto nazionali quanto internazionali. Nel biennio 2020-2021 i dati sugli screening sono peggiorati rispetto agli anni precedenti: il 77% delle donne fra i 25 e i 64 anni di età si è sottoposta allo screening cervicale (Pap-test o HPV test), registrando una diminuzione del 3% rispetto al triennio 2016-2019. Una tendenza analoga si riscontra per le prestazioni vaccinali, dove i tassi di copertura non sono riusciti a ritornare ai livelli pre COVID. Al 31 dicembre 2021, le undicenni vaccinate con ciclo completo erano il 32,22%, contro il 41,6% del 2019, mentre i dati peggiorano ulteriormente se si considera la popolazione maschile, dove solo il 26,75% degli undicenni è stato immunizzato nel 2021, a fronte del 32,25% del 2019.