Cambiamo rotta fa tappa a Treviso

L’annuncio dell’intervento chirurgico della modella Bianca Balti colpita da un cancro ovarico al terzo stadiodopo la doppia mastectomia decisa poiché portatrice della mutazione genetica Brca1, che aumenta di 50 volte il rischio di tumore alle ovaie, ha riaperto il dibattito pubblico sull’importanza della prevenzione primaria di questo tumore molto grave e complesso con il quale convivono circa 50mila donne italiane.

Di questo si è parlato nella tappa di Treviso di “Cambiamo Rotta”, il progetto itinerante di ACTO Italia  lanciato a maggio per sensibilizzare pazienti, clinici e istituzioni sanitarie locali e nazionali sui nuovi bisogni di cura e prevenzione delle donne affette da tumore ovarico. Sponsor dell'iniziativa GSK.

Al centro dell’incontro l’importanza delle cure personalizzate e dell’accesso ai test genetici BRCA per la prevenzione della malattia nei familiari sani a rischio ereditario e al test genomico HRD per la valutazione preventiva delle terapie più adeguate alla singola paziente e per predirne l’efficacia.

All’incontro, aperto dalle autorità locali, hanno partecipato i clinici e gli specialisti dei centri di alta specialità per la ginecologia oncologica del Triveneto (scarica il programma)

Nella lotta al tumore ovarico l’informazione è fondamentale. A livello regionale stiamo lavorando capillarmente per aumentare la consapevolezza su questa neoplasia e per aumentare l’accesso dei soggetti sani a rischio ereditario al Laboratorio di Genetica dell’Ospedale Cà Foncello– ha dichiarato Petra De Zanet, presidente di ACTO Triveneto aprendo i lavori dell’incontro scientifico.

Un’attenzione particolare è stata rivolta dai relatori ai nuovi percorsi diagnostico terapeutici regionali e ospedalieri su cui si è soffermata l’oncologa Grazia Artioli, presidente del Comitato Scientifico di ACTO Triveneto.

Ma al di là delle cure esiste anche la qualità di vita e il piacere della tavola. E su questo argomento sono intervenuti la biologa nutrizionista Roberta Franceschini che ha parlato del rapporto tra microbiota e oncologia mentre lo chef Matia Baciulli è stato protagonista dello show cooking con cui ha presentato il secondo ricettario studiato per sostenere nutrizionalmente le donne con tumore ovarico in ogni fase del percorso di cura.

In chiusura Nicoletta Cerana, presidente di ACTO Italia ha invitato tutti i presenti e i partecipanti  via Facebook e Youtube a sottoscrivere il “Manifesto 2.0 dei bisogni delle donne con tumore ovarico” che indica  le 7 azioni necessarie per imprimere un cambio di rotta alla gestione della malattia in direzione di una maggiore coerenza con i nuovi bisogni delle pazienti.

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