IGCS ascolta le pazienti
Il 26 gennaio via web si è tenuto il terzo incontro Advocacy IGCS nell’ambito del congresso annuale patrocinato dalla Società Italiana di Ginecologia Oncologica - SIOG.
L’incontro dedicato a “Obiettivo donna in oncologia: update su prevenzione & percorsi di cura” ha visto coinvolte come relatrici accanto alle associazioni pazienti Italiane ACTO, LOTO ONLUS, ABRCAdabra, Un Lago di Donne, anche l’oncologa e specialista in nutrizione oncologica Debora Rasio, la professoressa Anna Costantini psico-Oncologa e la dott.ssa Olga Martelli oncologa e autrice del recente libro “Dove volano i palloncini”, una meravigliosa testimonianza di come sia possibile accompagnare con serenità i propri figli lungo un percorso impervio e doloroso dalla diagnosi oncologica al percorso di cure.
Ha moderato la tavola rotonda la dottoressa Daniela Luvero, ginecologa della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, già membro del consiglio della Società Internazionale di Ginecologia Oncologica (IGCS) e ora Chair del nuovo Network Internazionale di Advocacy nato in seno all’IGCS nel 2022 (IGCAN).
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Dr.ssa Daniela Luvero |
Tema cruciale e centrale della tavola rotonda: la qualità di vita e le terapie oncologiche integrate erogate dalle associazioni pazienti in collaborazione con i centri ospedalieri che ormai fanno parte del percorso di cura stesso. La qualità di vita delle pazienti è da tempo uno dei principali obiettivi di lavoro di Acto come Nicoletta Cerana, presidente di Acto Italia ha ribadito. Con questo obiettivo specifico è nato anche il Ranch delle Donne, una vecchia fattoria risalente agli inizi del 1900, a pochi passi da Torino. Una nuova realtà sociale in cui le donne e le loro famiglie possono vivere la loro malattia riscoprendo la sensorialità - come ha raccontato la dottoressa Elisa Picardo, ginecologa e presidente di Acto Piemonte. Un progetto ambizioso, una “fattoria sociale” in cui ritrovare il contatto con la natura, la terra e la cultura per favorire un percorso di cura e rinascita interiore, tramite la socializzazione e lo svolgimento di attività concrete che possano aiutare la paziente ma anche la famiglia e i suoi caregivers ad affrontare meglio la malattia.
Mi sento orgogliosa di essere italiana - ha commentato la dottoressa Luvero - Nel nostro paese le associazioni pazienti e le pazienti stesse sono molto attive, nulla in meno rispetto ai network di advocacy esteri. E' un piacere e un onore organizzare periodicamente questi incontri che permettono alle associazioni di confrontarsi e di raccontarsi tra di loro e alle pazienti.