Il diritto all'oblio oncologico è legge

Finalmente l’oblio oncologico è diventato una realtà anche in Italia. Il 5 dicembre il Senato ha dato il via libera all’unanimità, con 139 voti, al disegno di legge sul diritto all’oblio oncologico che introduce “disposizioni per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche”, già approvato alcuni mesi fa dalla Camera. 

Grazie al nuovo decreto legge gli ex pazienti non saranno più discriminati. Non dovranno più fornire informazioni né subire indagini in merito alla pregressa condizione patologica e soprattutto potranno accedere ad un mutuo, avere un prestito, stipulare assicurazioni o adottare un bambino. In dettaglio, la nuova legge tutela la persona guarita dal cancro da possibili discriminazioni in campo finanziario, bancario e assicurativo, nelle procedure di accertamento dell’idoneità all’adozione e nell’accesso ai concorsi, al lavoro e alla formazione professionale. Le norme prevedono il divieto di richiedere informazioni sullo stato di salute, in particolare sulle patologie oncologiche pregresse.

Una persona può essere considerata guarita da un tumore dopo 5 anni dalla fine dei trattamenti antitumorali e dall’ultima evidenza di malattia per chi si è ammalato prima dei 21 anni, dopo dieci negli altri casi e sempre in assenza di recidiva. Nei prossimi mesi, il Governo e in particolare i Ministeri della Salute, della Giustizia e del Lavoro dovranno emanare i decreti attuativi che individueranno le patologie oncologiche da considerarsi guarite in termini inferiori ai 10 o 5 anni previsti dalla legge.