Lanciato l'allarme: mortalità in aumento entro 2050

 

La Giornata Mondiale sul tumore Ovarico 2024 si apre l’8 maggio all’ombra di proiezioni molto preoccupanti fornite dal Data Center WOCD - World Ovarian Cancer Coalition: entro il 2050 l’incidenza del tumore ovarico aumenterà del 55% e la mortalità di quasi il 70% e gli aumenti maggiori riguarderanno soprattutto i Paesi a basso reddito. Tradotto in numeri, le proiezioni indicano che entro il 2050, in assenza di interventi, quasi 12 milioni di donne nel mondo si ammaleranno di tumore ovarico e poco meno di 8 milioni perderanno la vita a causa di questa neoplasia.

Incidenza e decessi: una crescita esponenziale

Le proiezioni riguardano Africa, Asia, Europa, America Latina e Caraibi, Nord America e Oceania.

Secondo queste proiezioni, nel 2050 i maggiori incrementi percentuali di incidenza del tumore ovarico riguarderanno l’Africa (+131,9%) seguita da Oceania (65,9%), America Latina e Caraibi (+62,2%), Asia (+49%), Nord America (+32,1%). Molto distanziata la crescita dell’incidenza prevista per l’Europa che si ferma all’8,8%  testimoniando come i progressi della ricerca scientifica e della medicina unite alla presenza di servizi sanitari universali siano in grado di tenere abbastanza sotto controllo questa crescita. 

Anche l’incremento percentuale della mortalità per tumore ovarico previsto al 2050 riguarderà innanzitutto l’Africa (+142%), seguita da Oceania (+81,9%), America Latina e Caraibi (+78%) e Asia (+67,6%). Incrementi più bassi riguarderanno il Nord America (+46%) e l’Europa (+19,2%). 

L’appello mondiale all’OMS e ai leader sanitari

Di fronte a queste proiezioni che non hanno precedenti la World Ovarian Cancer Coalition ha  indirizzato una petizione  all’OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità e ai leader sanitari chiedendo che il tumore ovarico sia riconosciuto come priorità di salute globale ed esortando a

  1.      riconoscere il cancro ovarico come priorità sanitaria mondiale
  2.      integrare il cancro ovarico nelle iniziative globali per la salute delle donne e nei Piani Nazionali di controllo del cancro
  3.      affrontare le disuguaglianze sanitarie per garantire che un accesso universale alle cure e ai trattamenti

L’appello, che riflette la missione del movimento  #NoWomanLeftBehind della Coalizione,  è stato lanciato in occasione della Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico 2024 e sottolinea la necessità di sviluppare azioni coordinate nell’ambito della prevenzione, diagnosi, trattamento e assistenza, e auspica il superamento delle diseguaglianze di accesso alle cure che in molti continenti  aggravano l'impatto della malattia.

Commentando queste proiezioni Clara MacKay, CEO della Coalizione ha dichiarato:  “Per evitare milioni di morti inutili dobbiamo  insieme per cambiare in modo significativo  la gestione della malattia e garantire a tutte le donne un’assistenza  adeguata senza discriminazioni geografiche, economiche, etniche e sociali”. 

Le ha fatto eco Annwen Jones, presidente WOCD affermando: "Come mostrano i dati, senza un'azione immediata e coordinata, milioni di donne rimarranno indietro. Il nostro appello all'azione è un fermo invito a cambiare il futuro di questa malattia a livello globale e a lavorare perché si realizzi la nostra visione di un mondo in cui tutte le donne che vivono con, o sono a rischio di tumore ovarico,  abbiano le migliori possibilità di sopravvivenza e la migliore qualità di vita possibile. Il momento di agire è adesso."

Il tumore ovarico è ancora oggi uno dei “big killers” tra le neoplasie ginecologiche ed occupa il decimo posto tra tutti i tumori femminili (3%). L’elevata mortalità associata a questo tumore è attribuibile a molti fattori tra cui una sintomatologia aspecifica e tardiva e l’assenza di strategie di screening validate che consentano di effettuare una diagnosi precoce, eccetto che per le donne con alterazioni dei geni BRCA1/2. Nel 2022 le nuove diagnosi di tumore ovarico a livello mondiale sono state 324.603. In Italia, nello stesso anno, si sono registrate 6mila nuove diagnosi e 3.600 decessi. La sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è del 43% (cfr “I numeri del cancro”, AIOM 2023).