Piano Oncologico Nazionale 2023-2027
È necessario un approccio globale e intersettoriale, con una maggiore integrazione tra prevenzione, diagnosi precoce e presa in carico, compreso il miglioramento delle cure e la prevenzione delle recidive. Occorre inoltre mantenere l’attenzione alla centralità del malato e puntare alla riduzione o all’eliminazione delle disuguaglianze nell’accesso agli interventi di prevenzione e cura.
È quanto si legge nella premessa del Piano Oncologico Nazionale 2023-2027, approvato il 26 gennaio 2023 dalla Conferenza Stato Regioni, e per il quale è ancora in corso la proposta normativa, nell’ambito del decreto milleproroghe, per il finanziamento del Piano pari a 20 milioni per gli anni 2023 e 2024.
Il documento mira a definire un complessivo approccio al cancro delineando, anche in coerenza con il Piano europeo contro il cancro 2021, obiettivi ambiziosi, “ma perseguibili e misurabili in tema di promozione della salute e prevenzione, individuazione precoce e diagnosi, presa in carico e cura”.
Nel nostro Paese i dati Istat relativi all’anno 2019 rilevano 179.305 decessi per tumori (99.384 maschi e 79.921 femmine), di cui 169.521 per tumori maligni (94.064 maschi e 75.457 femmine), mentre nel Rapporto “I numeri del cancro in Italia 2021” si stimano per il 2021 100.200 decessi da tumore nei maschi e 81.100 nelle femmine, con un aumento del numero di decessi (0,6% per i maschi, 2,0% per le femmine) in linea con l’invecchiamento della popolazione e una riduzione dei tassi di mortalità per tutti i tumori (circa del 10% nei maschi e dell’8% nelle femmine) rispetto al 2015.
Tra gli obiettivi indicati dal Piano vi è quello di completare l’iter di istituzione della Rete Nazionale dei registri tumori. Altro tema strategico è quello della prevenzione partendo dagli stili di vita alle vaccinazioni, dall’attività di screening al miglioramento dei follow up. Ampio spazio inoltre è dedicato alla cura a partire dalla presa in carico dei pazienti che purtroppo ancora non ha gli stessi standard su tutto il territorio nazionale. Altrettanto importante è l’argomento della formazione degli operatori sanitari da ritenere “uno dei migliori investimenti per garantire alti livelli di performance”.
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Il piano oncologico ha riscosso un importante apprezzamento dal gruppo delle 42 Associazioni Pazienti che riunite sotto l’egida “La Salute è un bene da difendere, un diritto da promuovere” promuove e partecipa alle scelte sull’organizzazione del SSN. Nella foto Annamaria Mancuso, Presidente di Salute Donna e promotrice e animatrice del network di advocacy, con rappresentanti delle associazioni e delle istituzioni. Acto partecipa al network con la vicepresidente nazionale Silvia Gregory.