Test HRD essenziali per tutte le pazienti

Circa il 50% dei casi di tumore ovarico presenta un’alterazione del sistema di riparazione del DNA (HRD, Homologus Recombination Deficiency) in cui sono coinvolti numerosi geni. Queste alterazioni possono essere rilevate attraverso il test HRD che, eseguito su tutte le donne al momento della diagnosi, permette all’oncologo di scegliere la terapia più efficace perché studiata a misura della paziente.
Purtroppo, il test HRD non è ancora entrato a far parte dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza). Da qui la richiesta dell’Ovarian Cancer Commitment (OCC), presentata al 26mo Congresso della Società Europea di Oncologia Ginecologica (ESGO), di garantire a tutte le pazienti la gratuità del test e un accesso omogeneo al momento della diagnosi perché permetterebbe di prescrivere cure personalizzate al 50% delle 5mila donne che ogni anno si ammalano di tumore ovarico, neoplasia particolarmente grave e complessa con livelli limitati di sopravvivenza (45%).
La richiesta è sostenuta da un documento scientifico realizzato e condiviso da un gruppo di lavoro composto da clinici e associazioni pazienti tra le quali cui ACTO Italia. Il documento evidenzia le criticità che ogni paziente incontra lungo il percorso di cura e avanza proposte concrete, tra le quali in particolare l’individuazione di criteri utili per l’identificazione e la certificazione dei centri di riferimento per la cura dei tumori ginecologici. A questo link il documento completo.
OCC è un’iniziativa nata dall’alleanza tra ESGO, ENGAGe - la rete europea dei gruppi di advocacy per i tumori ginecologici - e AstraZeneca con l’obiettivo di migliorare la conoscenza della malattia, la qualità di vita e la sopravvivenza delle donne colpite da carcinoma ovarico.

Le associazioni pazienti hanno presentato anche Olivia, una piattaforma digitale rivolta a tutte le donne italiane per informarle sul tumore ovarico e sul percorso di malattia in ogni sua fase, disponibile ora anche in Italiano.