Tumore ovarico: l'AI predice l'efficacia delle cure
L'Intelligenza Artificiale è destinata a rivoluzionare la medicina sia attraverso la scoperta di nuovi farmaci che aiutando i medici a personalizzare le terapie, a fornire diagnosi più precise e a scegliere la strategia terapeutica migliore. E’ recente la notizia che un algoritmo dell'intelligenza artificiale (Ai) ha scoperto in sole due ore, un antibiotico che potrebbe combattere l’Acinetobacter baumannii, uno dei più pericolosi batteri resistenti agli antibiotici.
E’ recentissima la notizia pubblicata sulla rivista “Nature Communications” della scoperta di uno strumento basato sull’intelligenza artificiale che nell’80% delle pazienti con tumore ovarico predice il successo della terapia inteso come riduzione volumetrica delle lesioni tumorali con una accuratezza dell’80%, cioè di gran lunga superiore a quella dei metodi usati attualmente in ambito clinico.
Lo strumento si chiama IRON (Integrated Radiogenomics for Ovarian Neoadjuvant therapy) e analizza diverse caratteristiche cliniche della paziente dal DNA tumorale circolante nel sangue (biopsia liquida) a caratteristiche generali (età, stato di salute), dai marker tumorali fino alle immagini della malattia acquisite con la TAC. Sulla base di queste caratteristiche lo strumento esprime una previsione sulle possibilità di successo della terapia. In altre parole, grazie a questo strumento nato dall’intelligenza artificiale è possibile personalizzare la terapia e migliorare gli esiti.
La validità dello strumento è emersa da uno studio realizzato su 134 pazienti con tumore dell’ovaio di alto grado, portato avanti dall’Università di Cambridge e coordinato dalla professoressa Evis Sala, della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS che ha dichiarato “Dal punto di vista clinico, questo strumento copre l’esigenza di identificare precocemente le pazienti che non risponderanno alla terapia neoadiuvante e potrebbero essere indirizzate ad un intervento chirurgico immediato”.