Storia di Moira Paoletti
Mia madre era sulla sedia del salottino di attesa e piangeva. Le avevano appena consegnato il responso dell'analisi per la ricerca della mutazione genetica del Brca1. Positivo. In famiglia, per generazioni le nostre donne sono tutte morte cosi: tumori al seno e tumori ovarici.
"Ho corso e lavorato tutta la vita e guarda ora: l'unica eredita' che lascio a te e tua sorella e' una sentenza di morte".
Questo la sconvolgeva.
Oltre ai suoi ricordi, all'odore della sua pelle materna e al suo sguardo pieno di amore, ci avrebbe passato una spada di Damocle.
Mia madre purtroppo ci ha lasciati. Mi piace il verbo inglese per indicare che qualcuno non c'e' piu'...pass away...e' soffice, come se la perdita fosse gestibile. E invece no.
Il dolore per la morte di mamma e' stato immenso e ancora oggi, a distanza di tre anni, affiora ad ondate struggenti che mi tolgono il respiro e mi riempiono di rabbia. Perche' se avessimo saputo di piu' sui tumori ovarici lei ancora sarebbe qui con noi.
Ma so che mia madre, sabato scorso, era con me a Roma in sala operatoria. Si, perche' a 45 anni, nonostante un ciclo mestruale ancora perfettamente regolare, ho deciso che era il momento di dire addio a tutti i miei "strumenti procreativi".
Ci ho pensato tre anni e nel frattempo ho fatto tutti i controlli trimestralmente.
Al tumore, ora che era costretto a giocare ad armi pari e allo scoperto, io non volevo dare nessun vantaggio sulla mia vita.
Ho scelto e trovato una ginecologa - angelo custode che mi ha indirizzato verso uno dei piu bravi laparoscopisti ginecologi d'Italia. E infatti sabato scorso sono entrata in sala operatoria, un'ora di intervento o poco piu' e domenica pomeriggio gia' vagavo per il corridoio del reparto. Martedi sono rientrata a casa dopo 3 ore di viaggio in auto ed eccomi qui alle 6 di mattina a voler raccontare.
Si,' vorrei che a tutte le donne con familiarita' genetica per questo genere di tumori fosse data la possibilita' di decidere, di essere informate sulle terapie, sulla prevenzione e le possibilita' di cura.
Andare in menopausa dall'oggi al domani per poter ridurre il richio di cancro alle ovaie del 90% non e' una passeggiata.
Ma quando penso ai disturbi che avro' (tutti gestibili) penso anche che sogno di vedere mio figlio crescere, sogno il suo primo esame all'universita' o il suo viso inebetito la prima volta che si innamorera'. Sogno di vivere e invecchiare con mio marito, di vedere ancora tante albe e tante lune illuminate.
Sogno che questa malattia prima o poi dara' la possibilita' a tutte di evitarla e semmai di curarla per tanti e tanti anni. Se avete ereditarieta' per questo tumore non abbiate paura. Fatevi il test.
E poi decidete cosa fare con il supporto del vostro ginecologo, del vostro psicologo e dei vostri affetti.
Un abbraccio a tutte le donne coraggiose di questo sito.
Inserita il 21 marzo 2012