In queste pagine abbiamo deciso di affrontare il tema della mutazione genetica BRCA e del test che la rileva, con giusto equilibrio, senza schieramenti di sorta, e soprattutto nel massimo rispetto della libertà di scelta della donna. Lo facciamo perché crediamo che sia venuto il momento di fare finalmente un po’ di chiarezza sull’origine genetica del tumore del seno e dell’ovaio. Lo facciamo perché è un problema che riguarda non solo noi donne colpite dalla malattia, ma tutti i nostri familiari. La mutazione dei geni BRCA la si può ereditare infatti sia dalla madre che dal padre e la trasmissione del gene tra genitori e figli non fa differenza tra figlie femmine o figli maschi.
C'è davvero grande bisogno di un po’ di luce!
Personalmente credo che sapere di avere una mutazione BRCA ci apra una finestra sul futuro. È una finestra che inizialmente si ha paura ad aprire ma che, poi, ci indica da quale parte guardare. Quello è il nostro orizzonte, il nostro obiettivo.
Se noi donne malate non apriremo quella finestra, non sapremo mai se potremo essere curate nel modo migliore. Se noi donne sane non apriremo quella finestra, anche quando i numerosi casi in famiglia ci fanno sospettare di essere un soggetto "a rischio", continueremo a vivere accanto allo “spettro” del cancro senza sapere mai come gestire questo rischio e soprattutto cosa fare per ridurlo.
Ma ecco che, dopo tanto dolore, il test BRCA ci offre per la prima volta un'opportunità: l'opportunità di sapere e di scegliere. Ed è una scelta tutta nostra.
Ornella Campanella
Presidente aBRCAdaBRA onlus